Come un bel dì di maggio
che con bacio di vento
e carezza di raggio,
si spegne in firmamento,
col bacio io d’una rima,
carezza di poesia,
salgo l’estrema cima
dell’esistenza mia.
La sfera che cammina
per ogni umana sorte
ecco già mi avvicina,
all’ora della morte,
e forse pria che l’ultima
mia strofa sia finita
m’annuncerà il carnefice
la fine della vita.
Sia! Strofe, ultima Dea!
ancor dona al tuo poeta
la sfolgorante idea,
la fiamma consueta;
io, a te, mentre tu vivida
a me sgorghi dal cuore,
darò per rima,
il gelido spiro d’un uom che muore.
“Come un bel dì di maggio” Giordano (Andrea Chenier)