“Prologo” Leoncavallo (Pagliacci)

“Prologo” Leoncavallo (Pagliacci) Pronunciation

These are the lyrics of “Prologo” Leoncavallo (Pagliacci)

 

Tonio.
Si può?… Si può?…
(poi salutando)
Signore! Signori!… Scusatemi
se da sol mi presento.
Io sono il Prologo:
Poiché in scena ancor
le antiche maschere mette l’autore,
in parte ei vuol riprendere
le vecchie usanze, e a voi
di nuovo inviami.
Ma non per dirvi come pria:
“Le lacrime che noi versiam son false!
Degli spasimi e de’ nostri martir
non allarmatevi!” No! No:
L’autore ha cercato
invece pingervi
uno squarcio di vita.
Egli ha per massima sol
che l’artista è un uom
e che per gli uomini
scrivere ei deve.
Ed al vero ispiravasi.
Un nido di memorie
in fondo a l’anima
cantava un giorno,
ed ei con vere lacrime scrisse,
e i singhiozzi
il tempo gli battevano!
Dunque, vedrete amar
sì come s’amano gli esseri umani;
vedrete de l’odio i tristi frutti.
Del dolor gli spasimi,
urli di rabbia, udrete,
e risa ciniche!
E voi, piuttosto
che le nostre povere gabbane d’istrioni,
le nostr’anime considerate,
poiché siam uomini
di carne e d’ossa,
e che di quest’orfano mondo
al pari di voi spiriamo l’aere!
Il concetto vi dissi…
Or ascoltate com’egli è svolto.
(gridando verso la scena)
Andiam. Incominciate!

“Prologo” Leoncavallo (Pagliacci)

“Prologo” Leoncavallo (Pagliacci) Lyrics

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