O del mio dolce ardor
Bramato oggetto, bramato oggetto,
L’aura che tu respiri, alfin respiro,
Alfin respiro.
Ovunque il guardo io giro,
Le tue vaghe sembianze
Amore in me dipinge: il mio pensier si finge
le più liete speranze;
E nel desio che così m’empie il petto
Cerco te, chiamo te, spero e sospiro
Ah! O del mio dolce ardor
Bramato oggetto, bramato oggetto,
L’aura che tu respiri, alfin respiro,
Alfin, alfin respiro.
“O del mio dolce ardor” Gluck (Paride ed Elena)
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