O del mio amato ben perduto incanto!
Lungi è dagli occhi miei
chi m’era gloria e vanto!
Or per le mute stanze
sempre lo cerco e chiamo
con pieno il cor di speranze?
Ma cerco invan, chiamo invan!
E il pianger m’è sì caro,
che di pianto sol nutro il cor.
Mi sembra, senza lui, triste ogni loco.
Notte mi sembra il giorno;
mi sembra gelo il foco.
Se pur talvolta spero
di darmi ad altra cura,
sol mi tormenta un pensiero:
Ma, senza lui, che farò?
Mi par così la vita vana cosa
senza il mio ben.
“O del mio amato ben” Donaudy
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